Elezioni: al via la “Campagna elettorale” apartitica del WWF

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“Visto che la politica continua ad essere distratta rispetto alle tematiche ambientali ci rivolgeremo direttamente ai cittadini con una campagna di sensibilizzazione elettorale da parte della Natura”. Lo dichiara la Presidente del WWF Italia Donatella Bianchi annunciando l’avvio di una campagna apartitica “in stile WWF su tutti i canali digitali.
“Abbiamo deciso di affidare al lupo, alle energie pulite, all’acqua, al paesaggio, al mare il compito di risvegliare una politica assopita, di richiamare la centralità del tema ambientale, fondamentale per la vita, la sicurezza, la salute ed il benessere equo e sostenibile dei cittadini”, continua la presidente che spiega: “L’ambiente è l’argomento fantasma di questa campagna elettorale. L’arretratezza del dibattito politico nel nostro Paese, purtroppo, si misura anche da questo: dal confronto sulle politiche ambientali si valuta la capacità del nostro Paese di affrontare le sfide dell’efficienza e dell’innovazione nei campi della ricerca, della produzione, dell’amministrazione pubblica. Risparmiare l’energia, rendere più efficienti i nostri sistemi produttivi, diminuire i nostri rifiuti e gli sprechi alimentari, riutilizzare i materiali, utilizzare energie pulite, abbattere i gas climalteranti, conservare il nostro patrimonio naturale, vuol dire non solo vivere più a lungo e in buona salute ma progettare il futuro dei nostri figli e il benessere dell’Italia, uno dei Paesi del G7, che dovrebbe essere all’avanguardia nel mondo”.
“Anche in questa campagna elettorale sembra che le forze politiche ritengano concluso il proprio compito con la redazione di programmi elettorali dove peraltro di ambiente si parla poco quando se ne parla – aggiunge la presidente -. È invece, indispensabile concentrarsi sulle emergenze ambientali dall’inquinamento alla carenza di verde nelle nostre città,  dal bracconaggio ai crimini di natura fino ad arrivare allo sviluppo di una nuova economia capace di creare benessere e occupazione rispettando la natura”.
“Come accaduto in passato con le grandi battaglie vinte per i parchi, le specie protette e la difesa del suolo anche questa volta saranno i cittadini che condivideranno la campagna del WWF a mandare un forte messaggio a chi si appresta a rappresentarli nelle istituzioni”, conclude Donatella Bianchi annunciando nuove iniziative per stimolare il dibattito pubblico nei prossimi giorni.

MORTE GIUSEPPE GALASSO: WWF, CON LUI SCOMPARE UN DIFENSORE DELLA NATURA D’ITALIA

Giuseppe Galasso è stato uno dei difensori delle bellezze paesaggistiche e naturali d’Italia e se oggi, una parte del paesaggio del nostro Paese si è salvato da cemento e speculazione lo dobbiamo proprio alla “legge Galasso” che dall’8 agosto del 1985 ha costituito il primo innovativo e allora  più importante strumento di tutela ambientale del nostro ordinamento.
L’intuizione normativa dell’on. Galasso fu di allargare il concetto di “paesaggio” ad una concezione moderna e dinamica che includeva non  solo gli aspetti estetici e culturali e quindi le “bellezze panoramiche” ma anche i beni naturali in quanto componenti essenziali e inscindibili di queste.
Una norma che entrò in vigore proprio grazie alla determinazione del suo ideatore che, resosi conto della distruzione in atto del paesaggio meridionale e soprattutto delle coste cilentane, oltre che della cementificazione selvaggia in corso caratterizzata da una centinaia di migliaia  di abusi edilizi, in qualità di sottosegretario di Stato ai Beni culturali adottò un decreto di vincolo paesaggistico e divieto assoluto di edificazione  in una fascia di 300 metri dalla riva del mare e dei laghi e di 150 metri da fiumi e torrenti, dei boschi, dell’alta montagna (oltre i 1.600 metri per le Alpi e 1.200 per gli Appennini), di tutti i beni collettivi gravati da uso civico.
Galasso non si arrese nemmeno di fronte alla sospensione del decreto da parte del Tribunale amministrativo: ottenne dal governo un decreto legge, che, una volta convertito, divenne per tutti la “Legge Galasso”, che oggi è inserita nel “Codice dei Beni culturali e del paesaggio “(Dlgs 42/2004).
La legge Galasso, con il sistema di rispetto e vincoli che determinò e i piani paesaggistici che avviò, costituì un fondamentale elemento di garanzia per il Bel Paese ed un importantissimo strumento di riferimento per quanti, come il WWF, in sede di painificazione o in sede giudiziaria hanno difeso e difendono i valori ambientali e naturalistici oltre che quelli storici e culturali. Con la scomparsa di Giuseppe Galasso il nostro paese perde un esempio della buona politica.

INTIMIDAZIONE SOTTOUFFICIALE ARMA: WWF AL FIANCO DEI CARABINIERI FORESTALI

Dura condanna per il vile gesto in spregio ai boschi della Sila e nei confronti del Comandante della Stazione Carabinieri forestali del Parco di Cotronei (KR)

 

Apprendiamo in queste ore del grave sfregio compiuto poche sere fa ai danni dei boschi della Sila nel comune di Cotronei (Kr), dove ignoti hanno abbattuto una ventina di esemplari di Pino laricio e Cerro, anche di grosse dimensioni, facendoli cadere sulla carreggiata che è rimasta bloccata per ore. Un gesto inqualificabile reso ancor più squallido da altre e più inquietanti circostanze: alcune scritte con chiari messaggi intimidatori nei confronti del comandante della Stazione dei Carabinieri forestali del Parco,  il Brigadiere Salvatore Salerno, sono state tracciate  sulla strada, su dei muretti e su alcuni tronchi. Il WWF Italia si unisce al WWF Calabria nel condannare fermamente il vile gesto, esprime la sua più incondizionata solidarietà e vicinanza nei confronti di uno dei forestali più bravi e impegnati della regione. Il WWF ha avuto modo di apprezzare in più occasioni l’operato di Salerno, che non è solo un qualificato tutore dell’ordine, ma anche un appassionato naturalista e protettore della natura calabrese, sempre impegnato in prima linea. In tanti anni l’associazione ne ha apprezzato sempre la dedizione, la professionalità e la grande voglia di lottare per il bene del territorio.

“Confidiamo nell’operato della magistratura affinché gli autori del vile gesto intimidatorio vengano al più presto assicurati alla giustizia e nel contempo chiediamo all’Arma dei Carabinieri di rafforzare i presidi periferici a difesa delle foreste calabresi”, sottolinea il WWF Italia.

Recenti operazioni dei Carabinieri forestali e di altre Forze dell’Ordine, finalizzate alla repressione dei reati ambientali, hanno interessato, come in questo caso, le aree protette, a riprova del fatto che in Calabria è ancora diffuso un sentimento di ostilità nei confronti della tutela del nostro patrimonio di  fauna e di flora, anche laddove dovrebbe essere maggiormente custodito: un bene di tutti che invece viene considerato alla stregua di un bottino di cui impadronirsi per i propri esclusivi interessi.

La caccia e la pesca illegali, l’abbandono di rifiuti, lo scarico di sostanze inquinanti nei corsi d’acqua, gli incendi boschivi e, non ultimo, il taglio illegale di boschi  per alimentare  centrali a biomasse, così come accertato pochi giorni fa, danno un’idea del livello di strapotere raggiunto  dagli ecocriminali.

 

Ecco perché l’operato del brigadiere Salerno e di tutti quelli che, come lui, combattono questa autentica battaglia, va sostenuto e incoraggiato. Da parte sua il WWF adotterà ogni iniziativa utile contro i criminali della natura e a favore di persone che s’impegnano e dedicano la loro vita per il rispetto della legalità e la tutela del nostro territorio, sostenendo l’Arma dei Carabinieri nella tutela dell’ambiente, come del resto conferma il protocollo firmato nel marzo del 2017 a livello nazionale.

IL CONDONO UN PESSIMO AFFARE PER ITALIA, OLTRE CHE PER CASSE ENTI LOCALI

“Pensavamo che dopo l’uscita di scena del Ddl Falanga e lo stop alla legge regionale campana che introduceva il concetto di “abuso di necessità” l’idea di un nuovo condono edilizio fosse finalmente uscito di scena: evidentemente ci sbagliavamo.

Un nuovo eventuale condono non solo legittima comportamenti illegali autorizzando a dilapidare il capitale naturale e paesaggistico del nostro Paese, ma favorisce edificazioni selvagge che provocano o amplificano il dissesto idrogeologico, mettendo rischio anche la sicurezza dei cittadini. Inoltre penalizza proprio le persone oneste che rispettano la legge, a vantaggio di quanti invece commettono abusi; senza considerare l’effetto annuncio che da il via, immediatamente, a nuovi sfregi del territorio”. Lo dichiara il vicepresidente del WWF Italia Dante Caserta che aggiunge: “Una delle priorità della prossima legislatura deve essere quella di approvare al più presto una legge per lo stop al consumo del suolo, una priorità a cui la legislatura appena conclusa colpevolmente non  è riuscita a ha voluto dare una risposta e che rappresenta una vera emergenza nazionale”.

Come dimostrato dal CRESME (l’istituto di ricerca socio-economica specializzato nel settore dell’edilizia) in uno studio del 2015 (con riferimento all’ultimo condono del 2003) che il condono edilizio è anche un pessimo affare per le casse pubbliche. Il CRESME rilevava nel 2015 che, a fronte di un importo medio di 15mia euro versato per ogni singolo abuso, gli enti locali ne hanno spesi in media 100mila per portare strade, fognature e altre infrastrutture ai nuclei illegali.

Ancora oggi bisogna frenare i ladri di territorio: se nel 2012 si edificavano 14 costruzioni abusive ogni 100 autorizzate, si arriva a quasi 20 ogni 100 nel 2016 (di cui 48 su 100 al Sud), ricorda il WWF facendo riferimento a dati ISTAT.

Non ci possiamo permettere di fare consumare altro suolo libero, bene comune e risorsa scarsa in Italia. Sulla base di elaborazioni del gruppo di ricerca dell’Università dell’Aquila che da anni collabora con il WWF si è potuto verificare come ormai in Italia non sia possibile tracciare un cerchio di 10 km di diametro senza incontrare un’area urbana e che dal 1950 al 2000, nella fascia di 1 km dai siti tutelati dall’Europa della Rete Natura 2000, l’urbanizzazione sia salita da 8.400 a 44.000 ettari, con un incremento medio del 420%. Ancora oggi il consumo di suolo viaggi ancora oggi a un ritmo di circa 30 ettari al giorno, 3 metri quadrati al secondo; l’espansione urbana nel territorio è salita dall’1,8% degli anni ‘50 al 7,6% del 2016 (secondo dati ISPRA, l’Istituto di ricerca del Ministero dell’Ambiente), che sale al 10%, se si calcola anche la infrastrutturazione.

“Porre fine alla rapina del territorio non è solo questione di sostenibilità e di resilienza dei sistemi naturali, ma di credibilità delle Istituzioni – conclude Caserta –. Il condono edilizio del 2003 (il terzo condono in 18 anni, gli altri nel 1985 e nel 1994) secondo l’allora ministro dell’Economia e delle Finanze Giulio Tremonti, non solo sarebbe dovuto essere l’ultimo, ma avrebbe dovuto sanare un malcostume italiano: nella realtà è si è verificato l’esattamente il contrario”.

AMBIENTE: WWF, GRAVE SCEMPIO NEL PARCO DEL GARGANO. ABBATTUTE 400 QUERCE

PLAUSO WWF A OPERAZIONE CARABINIERI FORESTALI LOCALI E SQUADRONE ELIPORTATO CARABINIERI CACCIATORI SARDEGNA

 

Orribile scempio nel cuore della Foresta Umbra (Parco del Gargano): grazie ad un  blitz organizzato dai Carabinieri forestali, con l’intervento dello “Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori Sardegna” – reparto militare dell’Arma specializzato nel controllo delle zone più impervie – è stato bloccato  un  poderoso taglio illegale di querce: purtroppo ne sono state abbattute oltre 400 (molte delle quali secolari). Nel corso dell’operazioen è stata scoperta una vera e propria “pista forestale” di 10 km realizzata abbattendo gli alberi dai quali sarebbero stati ricavati 2.800 quintali di legna pregiata.

“Si tratta di un gravissimo danno ecologico al patrimonio boschivo e al paesaggio del Parco Nazionale del Gargano – ha dichiarato Nicolo’ Carnimeo, Delegato WWF Puglia – come WWF faremo un ‘atto di significazione di parte offesa’ presso il Tribunale per poi costituirci parte civile e chiederemo che tra le imputazioni sia inserito il delitto di ‘Disastro ambientale’. Chiediamo inoltre che venga nominato al più presto il Presidente del Parco, c’è bisogno di una persona autorevole e di una presenza costante nelle aree di pregio per fermare i criminali di natura prima che si configurino danni ambientali di questa portata”.