BIOLOGICO E’… NATURA !

Alla scoperta del valore dell’agricoltura biologica per la salute delle persone e degli ecosistemi con 48 eventi nelle Oasi e nei CEA.

AL VIA DUE MESI DI EVENTI NELLE OASI WWF

L’agricoltura biologica, priva di sostanze chimiche di sintesi (pesticidi e fertilizzanti), è il modello agroecologico più avanzato e rispettoso dell’ambiente, alternativo al modello convenzionale intensivo. Le aziende agricole condotte con il metodo biologico sono più ricche di natura rispetto a quelle convenzionali, con una maggiore presenza di uccelli, rettili, anfibi e insetti, in particolare Apoidei e Lepidotteri. Nei campi biologici è stato rilevato in generale anche un maggior numero di specie di flora selvatica, in particolare le piante perenni più sensibili agli erbicidi, come il glifosato, e più infrastrutture verdi (alberi, siepi, stagni, ecc.).

L’agricoltura biologica tutela anche la straordinaria biodiversità del suolo, dove vivono innumerevoli forme di vita che contribuiscono a mantenere fertili e in salute i terreni, a mitigare il cambiamento climatico, a immagazzinare e depurare l’acqua, prevenire l’erosione. Per divulgare lo straordinario valore dell’agricoltura biologica, il WWF Italia, in collaborazione con FederBio, organizza da marzo a maggio 48 eventi nelle sue Oasi e Centri di Educazione Ambientale per coinvolgere le persone in attività d’informazione e sensibilizzazione sui temi dell’agricoltura sostenibile e sue relazioni con la conservazione della natura.

LABORATORI DIDATTICI, DEGUSTAZIONI, MERCATI CONTADINI E INCONTRI

Fra le attività previste conferenze con esperti in agricoltura biologica, laboratori didattici per famiglie con bambini e bambine, degustazioni di prodotti biologici, mercati contadini e incontri con agricoltori biologici. Inoltre il WWF, in collaborazione con Huawei Italia, sta realizzando in 8 Oasi il progetto “Guardiani della Natura” per un monitoraggio bioacustico della biodiversità nelle aree agricole per dimostrare il valore dell’agricoltura biologica per la conservazione della natura. Gli eventi “Biologico è..Natura!” saranno l’occasione per presentare al pubblico dei visitatori delle Oasi questo progetto innovativo con la tecnologia digitale al servizio della tutela della biodiversità. Il progetto “Biologico è…Natura!” è parte integrante della Campagna WWF “Sustainable Future” che ha lo scopo di creare conoscenza, consapevolezza e responsabilità per una trasformazione sostanziale dei sistemi economici e culturali, a partire dalle scelte quotidiane individuali fino all’azione collettiva, per accelerare il percorso verso una sostenibilità a lungo termine.
Gli eventi “Biologico è…Natura!” sono realizzati con la sponsorizzazione del progetto europeo BEING ORGANIC in EU, una campagna di promozione proposta da FederBio in collaborazione con Naturland cofinanziata dall’Unione Europea che prevede un insieme articolato di azioni con l’obiettivo di migliorare la conoscenza, il prestigio e il consumo dei prodotti ortofrutticoli biologici verso i due paesi target: Italia e Germania. In particolare, il progetto intende aumentare e rafforzare la considerazione da parte del consumatore verso l’agricoltura biologica europea e la sua qualità; aumentare la consapevolezza e il riconoscimento del metodo e dello standard dell’agricoltura biologica dell’UE; far conoscere il logo biologico dell’UE.

OGGI SOLO IL 17,5% DELL’AGRICOLTURA ITALIANA È BIOLOGICA

Oggi nel nostro Paese il 17,4% della superficie agricola è gestita con i metodi dell’agricoltura biologica. Il Green Deal europeo fissa l’obiettivo del 25% entro il 2030 ma l’Italia ha deciso di anticipare questo traguardo al 2027 con il suo Piano Strategico Nazionale della nuova PAC, operativo dal mese di gennaio 2023. Dobbiamo tutti impegnarci, agricoltori, industria agroalimentare e cittadini, per raggiungere questo obiettivo fondamentale per la transizione ecologica dell’agricoltura.

UNA GIORNATA INSIEME  AL RENOVAPARK  DOMENICA 2 APRILE 

All’interno di questa campagna di sensibilizzazione si inserisce la giornata di domenica 2 aprile al Renovapark di Pontirolo Nuovo. A partire dalle ore 10 fino alle 19,00 avremo modo di trovarci insieme al parco per conoscere alcuni produttori locali inseriti all’interno della rete dell’Alveare che dice Si di Treviglio ed apprezzare i loro prodotti rispettosi della natura. Cibi sani e di qualità  rispettosi di stagionalità e sostenibilità. Andremo anche alla scoperta delle erbe spontanee edibili del parco con gli amici della “Casa delle erbe vagabonde” che ci condurranno in un percorso di riconoscimento, raccolta e loro preparazione. Nel pomeriggio a partire dalle 14 i bambini potranno cimentarsi in una serie di laboratori pratici e divertenti che si concluderanno con  una sana merenda a km 0.

Durante questa giornata per chi si iscrive al WWF ci sarà una graditissima sorpresa in omaggio, un buonissimo uovo di pasqua, in carta FSC per alimenti, interamente riciclabile, con colori atossici, quindi un uovo plastic-free! Le uova di pasqua del WWF sono costituite da cioccolato certificato UTZ, che ci assicura la provenienza del cacao da coltivazioni sostenibili.

Vi aspettiamo numerosi !

22 marzo Giornata mondiale dell’Acqua

LA CRISI CLIMATICA SCATENA E ACUISCE LA CRISI IDRICA 

NON SOLO RUBINETTO, ATTENZIONE ALL’ACQUA NASCOSTA

IL 90% DEI NOSTRI CONSUMI E’ DETERMINATO DAL CIBO CHE MANGIAMOWWF: “INDICARE L’IMPRONTA IDRICA SU OGNI PRODOTTO”

Gli italiani mangiano più acqua di quanta ne bevano, 6.300 litri a persona al giorno

Settore agricolo idrovoro, indispensabile adottare comportamenti più responsabili e politiche mirateRicerca: a livello globale il 58% delle persone ritiene la carenza di acqua dolce un problema “molto serio”

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Gli italiani mangiano più acqua di quanta ne bevano, 6.300 litri a persona al giorno Settore agricolo idrovoro, indispensabile adottare comportamenti più responsabili e politiche mirate Ricerca: a livello globale il 58% delle persone ritiene la carenza di acqua dolce un problema “molto serio”

Acqua e clima rappresentano due crisi correlate. I problemi legati all’acqua, da un lato la siccità – con il relativo aumento degli incendi – dall’altro alluvioni e inondazioni, sono destinati a peggiorare in tutto il mondo con la crisi climatica. A rischio ci sono milioni di specie animali e vegetali, inclusa la specie umana che già vede oltre due miliardi di persone in situazione di precarietà o sofferenza idrica. Non a caso proprio domani si apre a New York la seconda Conferenza Mondiale sull’Acqua, a 45 anni dalla prima (1977).

Quando si pensa all’azione sull’acqua da parte della popolazione, spesso ci si limita ai consigli elementari come quello di chiudere i rubinetti. Per il WWF, si può fare molto di più. Per questo l’Associazione, in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua (22 marzo), fornisce dati e strumenti per conoscere meglio la quantità d’acqua reale che consumiamo, non solo dunque quella che esce dai rubinetti delle case, ma quella presente nel cibo e negli oggetti della nostra vita quotidiana, e quindi come ridurre il suo consumo.

L’ACQUA NASCOSTA

L’acqua che beviamo è solo una piccola parte di quella che consumiamo ogni giorno. Al consumo diretto (per lavarsi, cucinare, pulire o innaffiare le nostre piante) che in Italia è di 236 litri al giorno a persona contro una media europea di 165 litri, va aggiunto quello indiretto, legato all’ ”acqua nascosta”, ossia quell’acqua necessaria per produrre i beni e i servizi che utilizziamo e il cibo che mangiamo. Se compriamo una t-shirt in cotone, mangiamo una bistecca o beviamo una birra stiamo consumando acqua. Ogni fase produttiva per realizzare un prodotto finito può consumare acqua. La somma di tutti questi consumi rappresenta l’impronta idrica quotidiana. In Italia consumiamo in media circa 130 miliardi di m³ all’anno – una delle impronte idriche più alte d’Europa, con una media di 6.300 litri a persona al giorno.  Consumi non più sostenibili e allarmanti considerando che secondo il World Resources Institute nel 2040 l’Italia sarà in un serio stress idrico. Sarebbe importante che sui prodotti venisse indicata la loro impronta idrica (e altrettanto per la CO2) in modo da indirizzare il consumatore verso scelte più sostenibili premiando le aziende che maggiormente si impegnano in una gestione sostenibile delle risorse idriche. Il 90% dell’impronta idrica di ciascuno di noi è determinata dal cibo che porta in tavola.  È stato stimato che ogni persona “mangi” in media 5.000 litri di acqua al giorno: mangiamo assai più acqua di quella che beviamo (da 1.500 a 10.000 litri al giorno, a seconda di dove si vive e di cosa si mangia).  La carne è l’alimento maggiormente “idrovoro”. La sua impronta idrica è legata principalmente all’acqua necessaria per l’alimentazione del bestiame ed è influenzata da diversi fattori, che vanno dal sistema di produzione impiegato alla composizione e origine del mangime utilizzato. 

NON SOLO CIBO

I vestiti che indossiamo, i tessili che abbiamo e utilizziamo in casa hanno una lunga filiera alle spalle che inizia dai campi dove si coltiva il cotone e dalle piattaforme dove si estrae il petrolio per le fibre sintetiche. Ogni passaggio del processo di produzione dei tessili comporta un enorme utilizzo di acqua, dalla tinteggiatura al trattamento delle fibre. Questo fa sì che l’industria tessile sia la seconda industria ad alta intensità di consumo idrico al mondo, con circa 93 miliardi di metri cubi di acqua all’anno, pari al 4% di tutta l’acqua dolce estratta a livello globale. Per produrre tutti i tessili acquistati dalle famiglie europee sono necessari ogni anno circa 24.000 milioni di m³ di acqua. L’acqua è una risorsa rinnovabile ma finita. Impariamo ad usarla con parsimonia, senza sprechi e senza inquinarla. Per ridurre la propria impronta idrica basta poco. È importante preferire tessuti biologici e certificati, lavare e preferire il riciclo all’acquisto. A tavola, invece, è fondamentale che ognuno di noi segua un’alimentazione sana ed equilibrata, basata su alimenti prevalentemente vegetali, di stagione, locali e biologici. Limitando la frequenza degli ingredienti più “idrovori” potremmo ridurre l’impronta idrica europea del 23% ed essere tutti parte di un cambiamento globale. Per quanto riguarda gli usi produttivi, in Italia l’agricoltura è il settore economico più assetato, con l’85% dell’impronta idrica della produzione, comprendendo l’uso di acqua per la produzione di colture destinate all’alimentazione umana e al mangime per il bestiame (75%), e per pascolo e allevamento (10%). È evidente quindi che l’attenzione principale nella gestione dell’acqua debba essere posta sul settore agricolo, promuovendo il risparmio idrico in agricoltura.

LA SICCITA’ AVANZA 

Secondo il Gruppo intergovernativo di esperti ONU sul cambiamento climatico (IPCC), l’aumento della temperatura in atto sarà accompagnato da grandi cambiamenti nel ciclo dell’acqua in tutto il Pianeta, con aree umide che diventeranno molto più umide e aree aride che saranno soggette a siccità più intense e per periodi più lunghi. In questi ultimi due anni anche zone che non conoscevano la siccità stanno affrontando nuovi problemi, si pensi (per l’Europa) alla Francia, alla Gran Bretagna e al Nord Italia. Dobbiamo anche fare i conti con una riduzione di disponibilità idrica del 19% registrata negli ultimi trent’anni rispetto al precedente periodo (ISPRA 2022), che dovrebbe indurci a rivedere la distribuzione dell’acqua per i diversi usi.

GLI ITALIANI E LA CARENZA D’ACQUA

Il mondo è riunito dal 22 al 24 marzo a New York per la Conferenza Onu sull’acqua (UN 2023 water Conference). Per questa occasione è stata pubblicata pochi giorni fa una nuova ricerca di GlobeScan che evidenzia la percezione a livello globale della scarsità di acqua. Il dato principale che è emerso è che il 58% delle persone a livello globale ritiene che la carenza di acqua dolce sia un problema “molto serio”. Per quanto riguarda i risultati del sondaggio in Italia, emerge che il 56% degli italiani dichiara di essere “fortemente” colpito sul piano personale dalla scarsità d’acqua, mentre un altro 37% ne è “moderatamente” colpito, in totale ben il 93%; il 72% degli italiani ritiene la carenza di acqua dolce “molto grave” (nel complesso, il 96% la ritiene molto o abbastanza grave); il 97% degli italiani considera l’inquinamento delle acque di fiumi, laghi e oceani è un problema serio (69%) o molto serio (28%). Infine, un dato significativo è che tra le persone interessate dagli effetti del cambiamento climatico, il 62% afferma di essere stato colpito dalla siccità.

COSA FARE

È imperativo abbattere le emissioni climalteranti, onde evitare gli scenari più preoccupanti e ingestibili della crisi climatica, affrancandosi dall’uso dei combustibili fossili, fermando la deforestazione e la cementificazione, proteggendo la salute degli ecosistemi. Ma è altrettanto indifferibile l’adattamento, vale a dire cercare un nuovo modello di benessere che affronti con lungimiranza i cambiamenti già in atto: per l’acqua, vuol dire anche abbatterne lo spreco, ridurne e razionalizzarne l’uso, assicurare la salute della natura e ripristinare il territorio, garantire un’equa distribuzione della risorsa. Le persone possono essere parte attiva in questo cambiamento di paradigma, generando un beneficio evidente all’ambiente e costringendo governi e aziende ad agire subito.

EARTH HOUR

Sabato 25 marzo torna Earth Hour, l’Ora della Terra del WWF: dalle 20 e 30 per un’ora, in tutto il mondo milioni di persone saranno chiamate alla mobilitazione, verranno spente le luci di abitazioni, piazze e monumenti iconici per il futuro del Pianeta. Qui per saperne di più, partecipare, scoprire gli eventi in tutta Italia >> Roma, 21 marzo 2023 

Sabato 25 marzo torna l’Ora della Terra 2023 

Il WWF LANCIA EARTH HOUR 2023

“-CO2 + NATURA = FUTURO”

L’EQUAZIONE DEL FUTURO

Sabato 25 marzo alle 20.30 torna Earth Hour, l’Ora della Terra: l’evento globale del WWF che dal 2007 unisce le persone in tutto il mondo invitandole a spegnere le luci per un’ora col desiderio di mostrare, attraverso questo gesto simbolico, quanto forte possa essere l’impatto di un’azione condivisa per salvare il Pianeta. L’Ora della Terra non è solo un appuntamento internazionale, ma la richiesta di unire le forze per agire e avere “-CO2 e +Natura” nelle nostre vite. È proprio l’equazione “- CO2 +Natura = Futuro” il messaggio scelto dal WWF Italia per invitare cittadini, comunità e aziende a spegnere le luci e regalarsi un’ora per la Terra, dedicando 60 minuti ad un’azione positiva per il futuro del nostro fragile Pianeta.    Milioni di persone in oltre 190 Paesi e territori daranno vita così a “The Biggest Hour for Earth”, la più grande ora per la Terra, con l’obiettivo di trasformare questa singola ora in milioni di ore di azioni e momenti di consapevolezza sui rischi legati alla perdita di Natura e agli impatti del cambiamento climatico. Allo stesso tempo, l’Ora della Terra di quest’anno servirà anche come potente promemoria sull’importanza del nostro Pianeta, della necessità di proteggerlo e su quanto poco tempo abbiamo per farlo, per un futuro più giusto e sostenibile per tutti. Earth Hour 2023, infatti, arriva sulla scia dello storico accordo Kunming-Montreal alla COP15 che, nel dicembre 2022, ha visto il mondo impegnarsi per arrestare e invertire la perdita di biodiversità entro il 2030. I prossimi sette anni saranno, quindi, cruciali per garantire che il decennio si concluda con più Natura e biodiversità e per rimanere sotto la soglia di 1,5°C di riscaldamento globale, per evitare danni irreversibili al nostro Pianeta e alle nostre vite.   I Paesi di tutto il mondo si stanno già preparando per Earth Hour 2023, coinvolgendo centinaia di influencer e di celebrità locali pronti a mostrare il loro sostegno a “The Biggest Hour for Earth”, e organizzando una serie di eventi che si terranno il 25 marzo. Il WWF-Mongolia ospiterà quest’anno una sfilata di moda sostenibile che si svolgerà con stilisti locali, con abiti realizzati in materiali riciclatii. Il WWF-Lettonia ospiterà ancora una volta il suo tradizionale concerto Earth Hour insieme a diverse escursioni nella natura con i suoi partner e sostenitori.    Il WWF in Italia ha attivato tutta la sua rete di rete di volontari e Oasi sul territorio, che spegneranno i monumenti delle principali città e organizzeranno iniziative e appuntamenti. L’evento centrale italiano si svolgerà sabato 25 marzo a Roma, ore 20,30 al Colosseo, e nel momento dello spegnimento sarà presente un ospite speciale, che verrà svelato proprio in quella occasione.   Insieme al Colosseo in Italia verranno spente le luci di Piazza San Marco a Venezia, a Trieste la facciata principale del Palazzo Municipale, a Catania il Palazzo degli Elefanti, a Trento il Castello del Buonconsiglio e il MUSE – Museo delle Scienze, a Bolzano il Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige: questi sono solo alcuni esempi delle 60 adesioni all’evento internazionale ricevute fino ad oggi.   Earth Hour 2023 ha ricevuto i patrocini della Presidenza del Consiglio dei Ministro, Anci, Camera dei Deputati, Senato e di Roma Capitale. All’iniziativa Earth Hour 2023 è stata conferita anche la Medaglia della Presidenza della Repubblica.   “Earth Hour è la festa dei cittadini, del Pianeta, della Natura. Quest’anno vogliamo che il maggior numero possibile di persone si senta ispirato e stimolato a fare la propria parte, anche piccola, per la Terraafferma Kirsten Schuijt, recentemente nominata direttrice generale del WWF Internazionale-. Si potranno spegnere le luci o cambiare le proprie abitudini quotidiane, scegliendo di compiere un gesto positivo per il Pianeta: solo insieme potremo fare in modo che il 2023 sia un anno di cambiamento per raggiungere il nostro obiettivo nature positive al 2030”.